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      Cosí pensano i socialisti che hanno una visione netta e reale dello svolgersi della storia, i socialisti che sono veramente tali in quanto mirano sempre al fine massimo da raggiungere, che hanno viva fede, che hanno chiara volontà. Essi non si preoccupano del successo vistoso momentaneo: non sono demagoghi, non cercano di suscitare illusioni fallaci, non cercano di pescare nel torbido dei sentimentalismi e dei dolori piú cocenti per distogliere l'attenzione dal fine massimo per il quale solo si deve combattere, al quale sono e non possono essere che subordinate tutte le conquiste immediate.
      L'illusione cerca di fiorire: l'utopia parlamentare (utopia in quanto all'azione parlamentare si pone un fine sproporzionato alle forze e alla capacità) traccia il cerchio magico dell'incanto allucinante. Ogni uomo al suo posto, ogni energia alla sua funzione. Non lasciamoci travolgere dall'illusione e dalla demagogia, non fingiamo di credere che una piccola forza possa ottenere un grande successo. Non perdiamo il contatto, per questa illusione, con la forza grande della classe, che sola può ottenere quel grande successo. Essa cerchiamo di meglio organizzare spiritualmente, di meglio educare al fine nostro, senza presunzioni grottesche, ma anche senza abdicazioni pavide; e senza illudere e illuderci, onestamente, ci avvicineremo al nostro fine e coglieremo i frutti immediati della nostra tenacia, gli unici frutti che possono esserci consentiti finché non saremo i piú forti, i quali anche perderemo, deflettendo dalla nostra linea d'azione, poiché sola conquista reale è quella che dipende dalla forza, che può essere difesa e conservata con la forza.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279