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      Questa coscienza è elementare; la consapevolezza dottrinaria non l'ha ancora formata. È materia grezza non ancora modellata. L'artefice deve essere la nostra dottrina.
      Il movimento proletario deve assorbire questa massa; deve disciplinarla, deve aiutarla a diventare consapevole dei propri bisogni materiali e spirituali, deve educare i singoli individui che la compongono a solidarizzare permanentemente e organicamente tra di loro, deve diffondere nelle coscienze individuali la persuasione netta, precisa, razionalmente acquistata, che solo nell'organizzazione politica ed economica è la via della salute individuale e sociale, che la disciplina e la solidarietà nei limiti del Partito socialista e della Confederazione sono doveri imprescindibili, sono i doveri di chi si afferma fautore della democrazia sociale.
      Oggi il Partito socialista dovrebbe almeno contare 250.000 soci, la Confederazione del lavoro dovrebbe avere almeno due milioni di aderenti; l'Avanti! dovrebbe diffondersi a centinaia di migliaia di copie e avere milioni di lettori. Il dovere è diventato oggi potere; l'ambiente spirituale non è piú refrattario alla disciplina e all'azione paziente e perseverante. Sta a noi di trasformare il potere in realtà, di diventare il partito piú potente della nazione, non solo in senso relativo, ma in senso assoluto, diventare l'Antistato preparato a sostituire la borghesia in tutte le sue funzioni sociali di classe dirigente. Gli operai e i contadini, che già lottano associati, devono intensificare la propaganda individuale; le sezioni e i gruppi attivi di compagni devono promuovere un'azione di propaganda sistematica e indefessa (conferenze pubbliche, contraddittori, riunioni) perché tutti i salariati aderiscano alle organizzazioni di resistenza, perché tutti i socialisti si inscrivano nel partito.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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