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      Lavoriamo, siamo pazienti, non turbiamoci: le forze del male saranno sgominate, la verità rifulgerà agli uomini illusi e pervertiti. Intanto la guerra ha distrutto tutte le conquiste dell'ideologia liberale. La libertà, economica e politica, è scomparsa nella vita interna degli Stati e nei rapporti internazionali. Lo Stato è apparso nella sua funzione essenziale di distributore di ricchezza ai privati capitalisti; la concorrenza politica per il potere è soppressa con l'abolizione dei parlamenti. La burocrazia si è estesa, diventando piú greve e impacciante. Il militarismo, improduttivo secondo l'economia liberale, è diventato il mezzo piú potente di accumulare e conservare il profitto, col saccheggio delle economie estere e il terrore bianco all'interno. Il monopolio si è rafforzato in tutte le attività, assoggettando tutto il mondo agli interessi egoistici di pochi capitalisti anglosassoni.
      Gli schemi del liberalismo sono disfatti: le tesi marxiane si attuano. Il comunismo è umanismo integrale: studia, nella storia, tanto le forze economiche che le forze spirituali, le studia nelle interferenze reciproche, nella dialettica che si sprigiona dai cozzi inevitabili tra la classe capitalista, essenzialmente economica, e la classe proletaria, essenzialmente spirituale, tra la conservazione e la rivoluzione. La demagogia, l'illusione, la menzogna, la corruzione della società capitalistica non sono accidenti secondari della sua struttura, sono inerenti al disordine, allo scatenamento di brutali passioni, alla feroce concorrenza in cui e per cui la società capitalistica vive.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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