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      Voi curerete inoltre che gli operai del reparto acquistino una sempre maggiore capacità, e farete sparire i meschini sentimenti di gelosia professionale che ancora li fanno essere divisi e discordi; li allenerete cosí per il giorno in cui, dovendo lavorare non piú per il padrone ma per sé, sarà loro necessario essere uniti e solidali, per accrescere la forza del grande esercito proletario, di cui essi sono le cellule prime. Perché non potreste fare sorgere, nell’officina stessa, appositi reparti di istruzione, vere scuole professionali, ove ogni operaio, sollevandosi dalla fatica che abbrutisce, possa aprire la mente alla conoscenza dei processi di produzione, e migliorare se stesso?
      Certamente, per fare tutto ciò sarà necessaria della disciplina, ma la disciplina che voi richiederete alla massa operaia sarà ben diversa da quella che il padrone imponeva e pretendeva, forte del diritto di proprietà che costituisce a lui una posizione di privilegio. Voi sarete forti di un altro diritto, quello del lavoro che dopo essere stato per secoli strumento nelle mani dei suoi sfruttatori oggi vuole redimersi, vuole dirigersi da se stesso. Il vostro potere, opposto a quello dei padroni e dei suoi ufficiali, rappresenterà, di fronte alle forze del passato, le libere forze dell’avvenire, che attendono la loro ora, e la preparano, sapendo che essa sarà l’ora della redenzione da ogni schiavitú.
      E cosí gli organi centrali che sorgeranno per ogni gruppo di reparti, per ogni gruppo di fabbriche, per ogni città, per ogni regione, fino a un supremo Consiglio operaio nazionale, proseguiranno, allargheranno, intensificheranno l’opera di controllo, di preparazione e di ordinamento della classe intiera a scopi di conquista e di governo.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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