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      »); - insieme dovrebbero tendere a realizzare obbiettivamente l’unità del pensiero e dell’azione, della storia e della filosofia.
      Invece sono avversari, e lo sono in quanto gli anarchici sono avversari permanenti dei socialisti (- i socialisti sono avversari del capitalismo e combattono gli anarchici solo quando essi si rivelano inconsci strumenti della forza capitalistica -), sebbene si nutrano e vivano solo perché inseriti nel tessuto storico che i socialisti hanno organizzato pazientemente e tenacemente.
     
      I socialisti, o comunisti critici, hanno invece una dottrina salda e organica e hanno un metodo, il metodo dialettico. Poiché hanno una dottrina, hanno una personalità ben distinta e un dominio proprio ben definito.
      La legge essenziale dell’uomo è il ritmo della libertà, la storia del genere umano è un processo ininterrotto e indefinito di liberazione. Ma la libertà non è qualcosa di fisso, di immutabile nel tempo e nello spazio.
      Individualmente la libertà è un rapporto di pensiero, condizionato dalla cultura dell’individuo: tanto piú uno è libero quanto piú è «ricco» di sapienza e di saggezza, quanto piú grande è il «patrimonio» suo di esperienze storiche e spirituali, quanto maggior ordine esiste nei suoi pensieri, quanto piú perfetta è la sua organizzazione interiore. Individualmente quindi il processo di sviluppo della libertà coincide col processo di sviluppo della cultura individuale, e in questo senso gli anarchici sono i meno liberi di tutti i proletari appunto perché non hanno una concezione organica del mondo e della storia, appunto perché non hanno una dottrina coerente ma solo una mole incomposta e contradditoria di massime, di sentenze e di assiomi.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334