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      Ed ecco perché i socialisti consapevoli del processo di sviluppo della rivoluzione hanno voluto che il partito partecipasse attivamente alle elezioni. Una delle condizioni di trionfo della rivoluzione è l’organicità unitaria e accentrata della psicologia popolare, è quindi l’esistenza della società umana con una sua configurazione reale e precisa. Era necessario un avvenimento prerivoluzionario che facesse convergere simultaneamente l’attenzione delle folle sugli stessi problemi e sulle soluzioni che di questi problemi propongono le varie correnti politiche. Era necessario che la classe dirigente da una parte e le moltitudini dall’altra fossero costrette ad assumere una fisonomia, a uscire dall’indistinto generico e tumultuoso prodotto della guerra, a distinguersi, a differenziarsi in tendenze e in correnti unitarie.
      Le elezioni daranno una prima risposta a queste attese. Da questo punto di vista esse hanno una importanza storica di prim’ordine, esse segnano una svolta decisiva nella vita del popolo italiano, perché riveleranno all’uomo politico il senso e la direzione delle masse e perché reagiranno sulle masse stesse, dando loro consapevolezza unitaria del loro essere e del movimento d’insieme.
     
      La rivoluzione uscirà indubbiamente rinforzata dalle elezioni. Questo risultato è interdipendente col primo. Il Partito socialista si rivelerà l’unico partito storico panitaliano. La guerra ha livellato l’Italia; ha sottoposto tutta la popolazione italiana allo stesso sfruttamento iniquo e spietato.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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