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      Solo attuando energicamente la costituzione dei Consigli, il partito riuscirà a superare i conflitti che oggi si profilano minacciosi. Le masse verranno inquadrate organicamente, e si otterrà: 1) di rompere l’incanto parlamentaristico; 2) di liberare i compagni deputati da quel complesso di pressioni dirette e indirette che li imprigionerebbe e li costringerebbe, con la morte nell’anima, a prendere troppo sul serio la carica di cui li ha investiti la sovranità popolare. Il controllo sulle masse rimarrà invece al partito, che nei Consigli otterrà indubbiamente la maggioranza dei mandati per i suoi iscritti e per i suoi simpatizzanti. I sindacati potranno diventare finalmente organi tecnici per la riorganizzazione dell’apparato industriale e agricolo, e finiranno di essere un partito nel partito, di fare una loro politica nella politica del partito.
      Il gruppo parlamentare, con l’imponenza della sua forza, deve lottare per ottenere: 1) che siano disarmati i sicari delle casseforti; 2) che siano fondate le condizioni sufficienti e necessarie in cui la classe dei produttori possa costruire l’apparato del suo potere sociale, possa costruire gli organismi di amministrazione del capitale nazionale, coi suoi metodi e per i suoi fini.
     
     
      Il problema del potere(16)
     
     
      La posizione storica attualmente raggiunta dalla classe italiana degli sfruttati si riassume in questi termini generali:
      Ordine pubblico. Uno schieramento di circa tre milioni e mezzo di operai, contadini e impiegati, corrispondenti a circa quindici milioni della popolazione italiana, rappresentato in Parlamento da centocinquantacinque deputati socialisti.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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