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      È vero, la rivolta è fatta per gran parte di elementi imponderabili e la rivolta deve anche contare sul caso, sul gruppo di ragazzacci che vanno al di là dell’intenzione di tutti, sul teppista che due giorni dopo bisognerà forse fucilare perché si sarà dato al saccheggio e alla strage.
      L’elemento ordinatore è fornito dalla esistenza di gruppi di rivoluzionari nel senso vero della parola, cioè di nuclei di persone che non abbiano paura degli eventi, dell’imprevisto e dell’insperato, che abbiano una volontà e uno scopo preciso, che siano pronti, che siano capaci di far valere questa loro volontà. La sommossa rappresenta il dissolvimento di una forma dell’organismo sociale, la rivoluzione comincia quando, per l’impulso coraggioso dei coscienti e dei capaci, l’organismo sociale si avvia ad acquistare una forma nuova. Il momento, che è puramente negativo, della sommossa, avrà una durata tanto piú lunga quanto maggiore sarà la difficoltà che i gruppi di avanguardia dovranno superare per farsi avanti, per mettersi alla testa, per dare forma organica alle masse che il moto di rivolta ha reso fluide e informi.
      In Russia questo periodo di transizione è durato, si può dire, otto lunghi mesi, i mesi che corrono tra la rivoluzione di marzo e quella di ottobre, tra la rivoluzione dei piccoli borghesi e quella degli operai e contadini, otto mesi che sono riempiti dagli sforzi dei piccoli borghesi intellettuali per mantenersi alla testa del movimento delle masse sempre piú scontente e sfiduciate dell’opera di questi capi malfidi, otto mesi nei quali i capitalisti e i proprietari di terre cercano con tutti i mezzi, dal sabotaggio della fabbrica alla controrivoluzione militare, di costringere di nuovo entro la vecchia forma di oppressione e di schiavitú la massa umana che il moto di rivolta ha portato alla luce e ha reso attrice della storia, sommovendo i piú profondi strati della società. E in questi mesi la grande maggioranza del popolo si educa a fare la rivoluzione, sente immediatamente, anche prima di averne la convinzione teorica, la necessità di formare gli organi del suo potere, si stacca dai capi democratici e si stringe intorno ai comunisti, costituisce un organismo di controllo e di autogoverno che viene eliminando automaticamente e spogliando di ogni autorità gli organi del vecchio potere, del potere dei padroni, dei generali, dei politicanti e dei traditori.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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