Pagina (113/334)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La piccola borghesia era persuasa di dare la felicità a tutte le classi sociali: la classe operaia avrebbe avuto il suo dominio, avrebbe avuto campo di discutere, di chiacchierare, di preparare progetti di legge e di riforme «radicali»; la classe proprietaria avrebbe riacquistato la tranquillità e avrebbe visto rifiorire il profitto per una maggiore produttività determinata nella classe operaia dalla disciplina spontanea e dalla «gioia del lavoro» create dal Consiglio di azienda, dalla «compartecipazione» al potere industriale; e la intelligente piccola borghesia avrebbe anch’essa vendemmiato nel comune gaudio, poiché la creazione e la sistemazione dei nuovi organismi avrebbero moltiplicato i posti di fiducia, le cariche, le deputazioni, gli uffici, le commissioni speciali.
      Un grande sforzo è stato compiuto dai teorici della Internazionale comunista per distruggere questa ideologia, per espellere dal campo del proletariato tedesco gli assertori di questa ideologia, per martellare nei cervelli del proletariato tedesco la persuasione che non può esistere convivenza pacifica tra il Parlamento e il sistema dei Soviet, tra la dittatura borghese e la dittatura proletaria. La prima rivoluzione aveva lasciato in Germania come conquista solida della classe operaia il Consiglio di fabbrica: la lotta tra i rivoluzionari e gli opportunisti piccolo-borghesi s’imperniò sulla quistione dei Consigli di fabbrica e si inasprí fino al conflitto a mano armata. La classe operaia non volle permettere che fosse stroncato dal Parlamento lo slancio vitale rivoluzionario del Consiglio di fabbrica, che fosse soffocato il germe del potere di controllo sulla produzione industriale da parte della classe operaia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





Consiglio Internazionale Parlamento Soviet Germania Consiglio Consigli Parlamento Consiglio