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      I comunisti del Partito hanno il maggiore interesse, perché su di essi pesa la maggiore responsabilità storica, a suscitare, con la loro azione incessante, tra i diversi istituti della classe operaia, rapporti di compenetrazione e di naturale interdipendenza che vivifichino la disciplina e l’organizzazione con lo spirito rivoluzionario.
     
     
      Dove va il Partito socialista?(32)
     
     
      L’azione diretta delle masse non può essere che eminentemente distruttiva. Se le masse raccolgono una parola d’ordine che le indirizza all’esercizio del controllo sull’attività pubblica e privata della classe capitalistica, la loro azione non può che giungere fino alla distruzione completa di tutta la macchina statale. Il proletariato ha raccolto la parola d’ordine: bisogna controllare i traffici perché non partano armi e munizioni destinate ai nemici della rivoluzione russa, perché non partano merci destinate all’Ungheria dei magnati terrieri, perché non avvengano movimenti di truppe destinate a riaccendere la guerra nei Balcani e in tutta Europa; era ineluttabile che si arrivasse fino ai fatti di Ancona, fino all’insurrezione armata.
      L’azione diretta delle masse operaie è rivoluzionaria appunto perché eminentemente distruttiva. Poiché la classe operaia non ha nessun potere sul governo industriale, è naturale riveli l’acquistata potenza economica tentando distruggere la disciplina industriale e tutta la disciplina industriale; poiché la classe operaia occupa nell’esercito la stessa posizione che occupa nella fabbrica, poiché tanto nella fabbrica come nell’esercito la classe operaia deve subire una disciplina e una legge che non ha contribuito a stabilire, è naturale che essa tenda a distruggere la disciplina dell’esercito, e a distruggerla completamente; poiché tutto l’apparecchio dello Stato borghese è completamente estraneo ed ostile alle masse proletarie, è naturale che ogni azione rivolta a controllare direttamente l’attività governativa giunga fino alla distruzione completa dell’apparecchio di Stato borghese, fino all’insurrezione armata.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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