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      Un punto bisogna però subito chiarire, laddove il Tasca parlando del capitale finanziario scrive che il capitale «spicca il volo», si stacca dalla produzione e si libra... Tutto questo pasticcio dello spiccare il volo e del librarsi della... carta moneta non ha nessun richiamo con lo svolgimento della teoria dei Consigli di fabbrica; noi abbiamo rilevato che la persona del capitalista si è staccata dal mondo della produzione, non il capitale, sia pure esso finanziario; abbiamo rilevato che la fabbrica non è piú governata dalla persona del proprietario, ma dalla banca attraverso una burocrazia industriale che tende a disinteressarsi della produzione allo stesso modo che il funzionario statale si disinteressa dell’amministrazione pubblica. Questo spunto ci serví per un’analisi storica dei nuovi rapporti gerarchici che sono venuti stabilendosi nella fabbrica, e per fissare l’avvento di una delle piú importanti condizioni storiche dell’autonomia industriale della classe operaia, la cui organizzazione di fabbrica tende a incorporarsi il potere di iniziativa sulla produzione. L’affare del «volo» e del «libramento» è una fantasia alquanto infelice del compagno Tasca, che, mentre si riferisce a una sua recensione del libro di Arturo Labriola sul Capitalismo pubblicata dal Corriere Universitario, per dimostrare di essersi «occupato» della quistione del capitale finanziario (da notare che il Labriola sostiene appunto una tesi opposta a quella dello Hilferding, che divenne poi la tesi dei bolscevichi), nei fatti dimostra di non averne compreso assolutamente nulla e di aver costruito un castelluccio su vaghe reminiscenze e su vuote parole.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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