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      Quale elemento soggettivo, quale spirito, quale convinzione, quale necessità storica sostiene il governo dei Soviet? Perché i contadini si lasciano governare dagli operai? Perché essi permettono che un operaio conti politicamente come cinque contadini? Quale è stata l’influenza del blocco nel determinare la caduta di Pietrogrado come città industriale? È vero che Pietrogrado dipendeva dall’estero per i suoi approvvigionamenti e che tale caduta era inevitabile? È vero che l’industria russa produceva prima della guerra solo il 15 per cento della merce assorbita dal mercato russo e che il blocco, quindi, ha privato, in senso assoluto, la Russia dell’85 per cento del suo fabbisogno? La necessità di creare un esercito rosso e di mobilizzare gli operai industriali per respingere le aggressioni dei controrivoluzionari non poteva non disarticolare le maestranze d’officina; questo fatto ha contribuito a far calare ancora il 15 per cento della produzione effettiva dell’industria russa? Quali fenomeni d’interferenza economica ha determinato nel mercato russo l’assenza dell’importazione, che soddisfaceva all’85 per cento dei bisogni industriali? Quali sforzi sono stati compiuti dalla classe operaia russa e dal governo dei Soviet per ovviare a questi fenomeni che erano indipendenti dallo sviluppo rivoluzionario e dipendevano dalla situazione creata dall’imperialismo dell’Intesa e dal tradimento o dall’incapacità dei capi delle organizzazioni proletarie e socialiste dell’Europa centrale e occidentale, compresa l’Italia?


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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