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      Intere regioni sono messe a ferro e a fuoco dalla guardia bianca, l’attività sindacale è completamente spezzata, non sussiste piú nessuna garanzia costituzionale per gli individui e per le associazioni, gli operai e i contadini vengono fucilati impunemente da bande armate mercenarie che si spostano liberamente da provincia a provincia e da regione a regione, ma gli Stenterelli della Confederazione non perdono perciò né l’appetito né il buon umore.
      Esiste in Italia la possibilità di un colpo di Stato? Quale deve essere l’atteggiamento della Confederazione, dell’organismo massimo del proletariato italiano, nei riguardi di questa possibilità? Gli Stenterelli confederali ridono del fatto che solo si faccia l’ipotesi del colpo di Stato. Ma non viviamo oggi in Italia in piena atmosfera di colpo di Stato? Cosa significa, cosa rappresenta la situazione di intere province e di intere regioni in cui è il fascismo che governa e non piú l’autorità ufficiale? Non è stata forse restaurata la pena di morte, non è stato ripristinato l’uso del bastone, e queste forme di punizione non sono forse amministrate da organismi extralegali?
      Questo è l’ambiente del colpo di Stato, non è ancora il colpo di Stato nella sua piena efficienza. Esiste ancora il Parlamento, il governo è ancora scelto e controllato dal Parlamento; nessuna legge eccezionale ha ancora abolito formalmente le garanzie statutarie. Ma è possibile immaginare che l’attuale condizione di cose possa durare ancora per molto tempo? Esistono oggi in Italia due apparecchi repressivi e punitivi: il fascismo e lo Stato borghese.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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