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      La Russia dei Soviet, la gloriosa Repubblica dei Consigli operai e contadini, resistendo senza mai indebolirsi ai feroci attacchi della Santa Alleanza borghese, affermava il principio della rivoluzione vittoriosa. Ecco perché era necessario alla borghesia anzitutto smantellare questa fortezza della rivoluzione mondiale, per potere aspirare di nuovo ai sonni tranquilli. Tutte le armi, tutti i mezzi sono stati adoperati per combattere la Repubblica dei Consigli. Ma su questo fronte la borghesia mondiale, quantunque aiutata dalla complicità dei socialriformisti, ha dovuto riconoscere la sua impotenza a schiacciare la rivoluzione proletaria. La Russia dei Soviet ha trionfato di tutti i briganti e di tutte le manovre controrivoluzionarie.
      La borghesia è stata a volta a volta compiacente e spietata: compiacente nei momenti in cui la Repubblica dei Consigli si affermava la piú forte e minacciava di estendersi; spietata quando le sue sorti sembravano piú incerte. Politica di viltà e di opportunismo, com’è tutta la politica delle borghesie. Di questo una prova migliore ci viene offerta oggi.
      La Russia dei Soviet attraversa un’ora critica, frutto insieme delle conseguenze dell’infame blocco e di una terribile carestia che si è abbattuta su alcune delle sue piú fertili regioni. La Russia ha oggi grande bisogno di viveri e di medicine. Gravi malattie accompagnano la triste sciagura della carestia. La Russia si appella a tutti gli operai ed operaie del mondo, perché essi vadano in suo aiuto, inviando viveri e medicine.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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