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      Ora che la situazione sembra favorevole ad ogni calcolo reazionario, i padroni non possono nemmeno badare a conservare qualche scrupolo. Apertamente, essi si sono messi per la via della ripresa integrale e dispotica del potere sulle masse operaie. Gli organizzatori socialisti che cosa sanno escogitare di fronte a queste tendenze della classe padronale? Tutto quello che gli organizzatori socialisti sanno fare è denunciare all’opinione pubblica l’inadempienza padronale e l’impotenza del ministro del lavoro. Ma intanto la classe operaia risente tutte le conseguenze dell’atteggiamento padronale e dell’incertezza dei suoi dirigenti. Mentre essi rivolgono domande al ministero del lavoro, cresce la fame; la miseria si moltiplica; la reazione si rafforza. Quegli organizzatori socialisti che durante la guerra andavano a stringere le mani insanguinate dei generali nei comitati di mobilitazione, sono gli stessi che oggi chiedono l’aiuto e l’intervento dei ministri del lavoro. Ieri essi si rendevano complici degli assassini che avevano scatenato la guerra infrenando lo slancio rivoluzionario delle masse con le decisioni dei comitati arbitrali; oggi lasciano la classe operaia indifesa, mentre dappertutto i padroni non rispettano piú i concordati e li violano a loro piacere.
      Solo la proposta del Comitato sindacale comunista è in grado di organizzare una difesa operaia contro l’assalto capitalistico; solo unendo tutte le forze operaie in un esercito compatto si può pensare ad una seria opposizione ai capitalisti, che, obbedendo ad una parola d’ordine, tendono a ridurre in schiavitú tutta la classe operaia.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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