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      Ma per i signori organizzatori socialisti, persino domandare il rispetto dei concordati è oggi troppo rivoluzionario.
     
     
      Al lavoro(74)
     
     
      Le manifestazioni di questi ultimi giorni per l’anniversario dell’occupazione delle fabbriche, per la solidarietà proletaria alla Russia dei Soviet e per la gioventú comunista hanno dimostrato come la classe operaia italiana vada risvegliandosi dal suo torpore. Il lavoro tenace e paziente svolto dal Partito comunista nei mesi scorsi ha dato i suoi frutti. Bisogna ora intensificare questo lavoro, bisogna con maggior lena e con spirito piú sistematico condurre fino in fondo questa energica campagna rivoluzionaria di risveglio delle coscienze e di riorganizzazione della compagine proletaria.
      Tutto l’apparecchio del Partito e della gioventú comunista deve impegnarsi per condurre la campagna al suo risultato. I mandarini confederali non vogliono riconoscere l’esistenza del Comitato sindacale comunista. Esso deve acquistare la massima efficienza, deve diventare il centro organizzativo degli operai italiani, deve diventare il vero centro dirigente della Confederazione generale del lavoro. Se il Partito e la gioventú comunista mobilizzano gli 80.000 loro aderenti per questa grande opera di rischiaramento e di organizzazione, non tarderemo a vedere dei grandi mutamenti nell’attuale situazione sindacale. Bisogna che anche nei centri piú piccoli nascano dei comitati sindacali comunisti, che essi sistematicamente svolgano la propaganda, che neppure una fabbrica sia trascurata.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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