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      Tuttavia è già un gran vantaggio quello di aver potuto avere radunate comuni delle masse, perché ciò eleva il morale proletario e consente ai comunisti di portare a tutto il proletariato la loro franca parola. Tutto un ulteriore sviluppo dell'interessante esperimento italiano della tattica del fronte unico condurrà ad integrare con questo vantaggio innegabile l'altro della effettiva ed intima unità di organizzazione.
      L'argomento si presta ad importantissime considerazioni: vogliamo ora solo notare che il terreno sindacale su cui l'Alleanza è costituita, permette ai comunisti di premere perché essa divenga sempre piú stretta organizzativamente, giungendosi cosí alla unità sindacale proletaria che sempre noi abbiamo auspicata, e che il programma del Partito comunista solo può e dovrà riempire di contenuto rivoluzionario.
      Per ora vi è da reagire contro il carattere pigro ed incerto che ha fino ad oggi la dirigenza della Alleanza del lavoro. I comunisti hanno già formulate in modo preciso e concreto le loro proposte per lo sviluppo, per il ravvivamento, per il potenziamento dell'Alleanza, che potrebbe, se la campagna non venisse spinta energicamente innanzi, parallelamente alle eloquenti esperienze della azione proletaria, degenerare in una burocratica ed ingombrante diplomazia di capi esitanti ed opportunisti. Quanto le proposte comuniste siano urgenti lo dimostra il contegno passivo della Alleanza dinanzi alle gravissime provocazioni che hanno subíto il Primo Maggio le folle operaie e, nonostante gli inviti all'azione giunti da tante parti, lo dimostra la sua insensibilità alla pressione che viene oggi dal proletariato italiano disposto a procedere rapidamente sulla via della controffensiva.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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