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      Evidentemente il Corriere della Sera e La Stampa, non sono due «puri» giornali, che tendono solo a mantenere ed allargare la cerchia dei loro abbonati e lettori insistendo su motivi cari alla mentalità della massa: se cosí fosse, a quest'ora i due giornali conoscerebbero già il ferro e la benzina delle squadre fasciste e l'«occupazione» da parte di redattori ligi ai nuovi padroni. Il Corriere e La Stampa non sono stati occupati, non si sono lasciati occupare perché non sono stati occupati e non si sono lasciati occupare questi tre ordini di «istituzioni» nazionali: - lo stato maggiore, le banche (ossia La Banca, la Banca commerciale, che esercita un incontrastato monopolio), la Confederazione generale dell'industria.
      La Stampa e il Corriere sono tradizionalmente i due rappresentanti di queste «istituzioni», i due partiti di queste istituzioni nazionali. La Stampa, piú «sinistra», pone oggi apertamente la quistione di un governo radicale-socialista come possibile successore del fascismo, non sarebbe neppure aliena da un esperimento «MacDonald» in Italia - la Stampa vede il pericolo meridionale e cerca di risolverlo determinando l'entrata dell'aristocrazia operaia nel sistema di egemonia governativa settentrionale-piemontese, cerca cioè di ottenere che le forze rivoluzionarie del Mezzogiorno siano decapitate nazionalmente, che diventi impossibile un'alleanza tra le masse contadine del Sud che non potranno da sole rovesciare mai il capitalismo e la classe operaia del Nord, compromessa e disonorata in una alleanza con gli sfruttatori.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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