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      Il problema urgente, la parola d'ordine necessaria oggi è quella del governo operaio e contadino: si tratta di popolarizzarla, di adeguarla alle condizioni concrete italiane, di dimostrare come essa scaturisca da ogni episodio della nostra vita nazionale, come essa riassuma e contenga in sé tutte le rivendicazioni della molteplicità di partiti e di tendenze in cui il fascismo ha disgregato la volontà politica della classe operaia ma specialmente delle masse contadine. Ciò naturalmente non significa che noi si debba trascurare le quistioni piú propriamente operaie e industriali, tutt'altro. L'esperienza, anche in Italia, ha dimostrato quale importanza; nel periodo attuale, abbiano assunto le organizzazioni di fabbrica; dalla cellula di Partito fino alla Commissione interna, alla rappresentanza di tutta la massa. Crediamo, per esempio, che oggi non esista neppure un riformista che voglia sostenere che nelle elezioni di fabbrica hanno diritto al voto solo gli organizzati; chiunque ricordi le lotte che fu necessario condurre intorno a questo punto, ha un elemento per misurare il progresso che l'esperienza ha costretto anche i riformisti a fare. Tutti i problemi dell'organizzazione di fabbrica saranno dunque da noi rimessi in discussione, perché solo attraverso una potente organizzazione del proletariato, raggiunta con tutti i sistemi possibili in regime di reazione, la campagna per il governo operaio e contadino può non trasformarsi in una ripetizione dell'...occupazione delle fabbriche.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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