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      Ma, non meno naturalmente, l'Avanti! non riesce mai a spiegare come avvenga che, abbandonato dalle masse, il nostro Partito sia il partito relativamente piú forte della Confederazione generale del lavoro, non riesce a spiegare come a Torino, a Trieste, a Bari, a Taranto e in una serie di altre città noi siamo il partito piú forte anche in modo assoluto, non riesce a spiegare come mai gli operai di Torino, che il nostro Partito avrebbe condotto al macello ed alla catastrofe, colgano ogni occasione per affermarsi fedeli alle nostre direttive. La questione se noi rappresentiamo la volontà delle masse piú avanzate e se questa volontà attraverso la lotta si diffonda e diventi la volontà della maggioranza dei lavoratori, si decide e può decidersi solo praticamente; gli avvenimenti di questo ultimo periodo hanno dimostrato ch'essa si decide favorevolmente al nostro Partito, nonostante gli esorcismi dell'Avanti! e di tutta la stampa dell'Aventino.
     
      Da cinque anni il Partito massimalista è fuori di ogni organizzazione internazionale; questo fatto non è rimasto e non poteva rimanere senza risultati. Il carattere internazionalistico è essenziale di un partito operaio; non può venire meno senza portare ineluttabilmente a una completa degenerazione ideologica e pratica nei dirigenti e nelle file del Partito. Per l'Avanti! infatti è chiaro che il Comitato centrale di un partito deve rappresentare solo la massa del Partito nazionale, deve anzi «ubbidire alla volontà» di questa massa. Per noi tutto ciò è mostruosamente falso.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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