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      se esaminiamo la situazione generale del nostro Partito alla stregua di questi cinque punti, osserviamo che, se si può affermare per il nostro Partito che la seconda qualità forma uno dei suoi tratti caratteristici, non altrettanto si può affermare per le altre quattro.
      Manca nel nostro Partito una profonda conoscenza della dottrina del marxismo e quindi anche del leninismo. Sappiamo che ciò è legato alle tradizioni del movimento socialista italiano, nel seno del quale mancò ogni discussione teorica che interessasse profondamente le masse e contribuisse alla loro formazione ideologica. È anche vero però che il nostro Partito non contribuí fino ad oggi a distruggere questo stato di cose e che anzi il compagno Bordiga, confondendo la tendenza riformista a sostituire una generica attività culturale all'azione politica rivoluzionaria delle masse con l'attività interna del Partito diretta ad elevare il livello di tutti i suoi membri fino alla completa consapevolezza dei fini immediati e lontani dal movimento rivoluzionario, contribuí a mantenerlo.
     
      Il fenomeno dell'«estremismo»
      Il nostro Partito ha abbastanza sviluppato il senso della disciplina, cioè ogni socio riconosce la sua subordinazione al complesso del Partito, ma non altrettanto si può dire per ciò che riguarda i rapporti con l'IC, cioè per ciò che riguarda la coscienza di appartenere a un Partito mondiale. In questo senso solamente bisogna dire che lo spirito internazionalista non è molto praticato, non certo nel senso generale della solidarietà internazionale.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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