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      La lealtà di tutti gli elementi del Partito verso il CC deve diventare non solo un fatto puramente organizzativo e disciplinato, ma un vero principio di etica rivoluzionaria. Occorre infondere nelle masse del Partito una convinzione cosí radicata di questa necessità che le iniziative frazionistiche e ogni tentativo in generale di disgregare la compagine del Partito debbano trovare alla base una reazione spontanea e immediata che lo soffochi sul nascere. L'autorità del CC, tra un congresso e l'altro, non deve mai essere posta in discussione e il Partito deve diventare un blocco omogeneo. Solo a tale condizione il Partito sarà in grado di vincere i nemici di classe. Come potrebbe la massa dei senza-partito aver fiducia che lo strumento di lotta rivoluzionaria, il Partito, riesca a condurre senza tentennamenti e senza oscillazioni la lotta implacabile per conquistare e mantenere il potere, se la Centrale del Partito non ha la capacità e l'energia necessaria per eliminare tutte le debolezze che possono incrinare la sua compattezza?
      I due punti precedenti sarebbero di impossibile realizzazione se nel Partito, alla omogeneità sociale e alla compattezza monolitica dell'organizzazione non si aggiungesse la coscienza diffusa di una omogeneità ideologica e politica.
      Concretamente, la linea che il Partito deve seguire può essere espressa in questa formula: il nucleo dell'organizzazione di Partito consiste in un forte CC, strettamente collegato con la base proletaria del Partito stesso, sul terreno dell'ideologia e della tattica del marxismo-leninismo.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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