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      Il Congresso ha rigettato tutte queste deformazioni della tattica sindacale comunista, pur ritenendo necessario insistere con particolare energia sulla necessità di una maggiore e piú attiva partecipazione dei comunisti al lavoro nell'organizzazione sindacale tradizionale.
     
      La questione agrariaIl Partito ha cercato, per ciò che riguarda la sua azione tra i contadini, di uscire dalla sfera della semplice propaganda ideologica tendente a diffondere solo astrattamente i termini generali della soluzione leninista del problema stesso, per entrare nel terreno pratico dell'organizzazione e dell'azione politica reale. È evidente che ciò era piú facile da ottenersi in Italia che negli altri paesi perché nel nostro paese il processo di differenziazione delle grandi masse della popolazione è per certi aspetti piú avanzato che altrove, in conseguenza della situazione politica attuale. D'altronde, una tale questione, dato che il proletariato industriale è da noi solo una minoranza della popolazione lavoratrice, si pone con maggiore intensità che altrove. Il problema di quali siano le forze motrici della rivoluzione e quello della funzione direttiva del proletariato si presentano in Italia in forme tali da domandare una particolare attenzione del nostro Partito e la ricerca di soluzioni concrete ai problemi generali che si riassumono nell'espressione: questione agraria.
      La grande maggioranza del Congresso ha approvato l'impostazione che il Partito ha dato a questi problemi e ha affermato la necessità di una intensificazione del lavoro secondo la linea generale già parzialmente applicata.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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