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      Ora, il tratto essenziale della personalità di Serrati, come uomo di partito, era dato invece dal sentimento dell'unità, dallo sforzo incessante di conservare questa unità che rappresentava decine e decine di anni di sacrifizi e di lotta, che significava persecuzioni insieme sopportate, anni di galera insieme scontati.
      Si può dire da questo punto di vista che il compagno Serrati è stato il piú alto e nobile rappresentante delle vecchie generazioni del socialismo rivoluzionario italiano tradizionale; ch'egli ha espresso quanto di piú generoso e di piú disinteressato queste generazioni potevano esprimere.
      Se non si tiene conto di ciò, non si può capire tutto il dramma che è stato vissuto nel dopoguerra da questa generazione e tutta l'importanza e l'altissimo valore storico che ha avuto l'adesione del compagno Serrati al Partito comunista.
      È nel periodo della guerra che le masse popolari italiane hanno conosciuto e amato Serrati. Egli riscattava con la sua volontà rettilinea la funzione del capo rivoluzionario, che era stata degradata da uomini come Enrico Ferri, Arturo Labriola, Benito Mussolini, espressioni massime di quel bonapartismo di partito al quale abbiamo accennato. La popolarità di Serrati non si formò nelle facili arene dei grandiosi comizi dei tempi normali, quando era facile con le smaglianti orazioni, o con la bassa demagogia, sommuovere il sangue delle folle e farsi coreograficamente portare in trionfo, quando le grandi fame si costituivano in quindici giorni per diventare infamie nei quindici giorni successivi.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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