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      3) Il commercio con l'estero è monopolio di Stato, il che significa anche un altro controllo degli organi collettivi sulla economia privata rurale.
      4) Il commercio all'ingrosso all'interno è per la maggior parte funzione di organi collettivi (cooperative, ecc.). Appartiene alla economia privata quasi tutto il commercio al dettaglio nelle campagne, ma esso dipende, per i crediti come per le merci, dagli organi collettivi che esercitano il commercio all'ingrosso.
      Il Mondo a questi argomenti, a questi fatti, non rispose parola. Disse semplicemente che il monopolio del commercio estero era un fatto comune durante la guerra, quando gli Stati controllavano tutto il commercio, la produzione e il consumo. L'affermazione non è esatta e soprattutto non ha niente a vedere con la nostra questione.
     
      Il cavallo di battaglia per tutti i nostri avversari è però la questione agraria. Ripetiamo che i governi rivoluzionari succedutisi dal febbraio 1917 non avrebbero attuato la riforma agraria, semplicemente perché... essi effettivamente non la fecero; anzi, neppure la tentarono, anzi, vi si dichiararono contrari e si opposero con la forza ai primi movimenti dei contadini reprimendone severamente gl'inizi. I bolscevichi vinsero appunto perché seppero dettare le parole d'ordine corrispondenti all'intima, inesorabile aspirazione delle masse russe: pace e terra. La borghesia russa non poteva permettere la rivoluzione agraria, poiché l'espropriazione senza indennità dei latifondisti avrebbe non solo spezzato i superstiti vincoli feudali ma avrebbe colpito a morte il capitalismo industriale e finanziario.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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