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      Noi crediamo che nel quadro dell'Internazionale, il nostro Partito sia quello che piú risente le ripercussioni della grave situazione esistente nel Partito comunista dell'URSS. E non solo per le ragioni su esposte che, per cosí dire, sono esterne, toccano le condizioni generali dello sviluppo rivoluzionario nel nostro paese. Voi sapete che i partiti tutti dell'Internazionale hanno ereditato e dalla vecchia socialdemocrazia e dalle diverse tradizioni nazionali esistenti nei diversi paesi (anarchismo, sindacalismo, ecc. ecc.) una massa di pregiudizi e di motivi ideologici che rappresentano il focolare di tutte le deviazioni di destra e di sinistra. In questi ultimi anni, ma specialmente dopo il V Congresso mondiale, i nostri Partiti andavano raggiungendo, attraverso una dolorosa esperienza, attraverso crisi dolorose e estenuanti, una sicura stabilizzazione leninista, stavano diventando dei veri Partiti bolscevichi. Nuovi quadri proletari venivano formandosi dal basso, dalle officine; gli elementi intellettuali erano sottoposti a una rigorosa selezione e a un collaudo rigido e spietato in base al lavoro pratico, sul terreno della azione. Questa rielaborazione avveniva sotto la guida del Partito comunista dell'URSS nel suo complesso unitario e di tutti i grandi capi del Partito dell'URSS. Ebbene: l'acutezza della crisi attuale e la minaccia di scissione aperta o latente che essa contiene, arresta questo processo di sviluppo e di rielaborazione dei nostri Partiti, cristallizza le deviazioni di destra e di sinistra, allontana ancora una volta il successo dell'unità organica del Partito mondiale dei lavoratori.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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