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      Ma ora si tratta di ben altro. Si tratta di vedere questi monopolizzatori del decoro nazionale nella vita d'ogni giorno, nella vita da ritrovo, in piena camaraderia. E andiamo dunque a vederli. L'insegna del ritrovo è veramente poco rassicurante, Muletto. Ma è dovuto come si capisce a gente d'altri tempi, quando il patriottismo non era ancora diventato partito, ed era uno stato d'animo puro e semplice. Nella botte vecchia i nuovi venuti avranno versato il loro vino generoso, e avranno cosí rinvigorito la tradizione.
      Ma, ahimè! dove sono dunque andato a cadere? Tu l'hai voluto, George Dandin! Ma questa è in verità l'anticamera di una casa di tolleranza. Giovanotti indemoniati, vispe donnette che hanno saltato la sbarra, salottini riservati con relativi divani, e un afrore nell'aria, odore speciale di bestioline in fregola e non precisamente patriottica! Sí, si vede qualcuna di quelle facce toste che in altri tempi ci hanno accusato di essere accoltellatori perché uno dei loro aveva avuto i calzoni abbrindellati dal suo stesso bastone prima sacrosantamente spezzato su una durissima testa proletaria, qualcuno di quelli che, nella sesta giornata di un giugno ormai lontano, erano andati a offrire il proprio servizio gratuito alla benemerita istituzione dei questurini, ma in che veste da camera, signor Iddio! Eppure non ho sbagliato; l'annuncio diceva proprio: ritrovo preferito dai nazionalisti, e non sapevo che il nazionalismo includesse, nella novità della sua dottrina, anche questi allegri saturnali.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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