Pagina (31/742)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ma il sindaco nostro — fino a quando? — non poteva essere da tanto; perché non è plebeo e rimane volgare. Cosí è naturale che a «lui» l'offerta dello champagne — l'afrodisiaco per improvvisare le piú svariate ebbrezze effimere ed innaturali in carni flaccide e in cuori freddi — sia parsa una gran cosa benefica.
      (27 gennaio 1916).
     
     
      RISPOSTA AD UN ANONIMO
     
      Ci scrive un ignoto:
      La vostra campagna per i conti dell'Esposizione non giova ai poveri cristi proletari, che non hanno versato nessuna azione perché la fiera patriottica riuscisse piú sontuosa e vi fosse maggior quantità di biada per le robuste mascelle degli amministratori. Essendo gli azionisti tutti borghesi, se denaro è stato mangiato, ben mangiato: rubare ai ladri non è peccato, come ammette anche il Vangelo.
      L'ignoto ha torto, doppiamente torto. Intanto anche a Torino, dove la divisione delle classi si è venuta sempre piú chiarificando, non bisogna credere che tutto sia fatto da parte del socialismo. Vi sono ancora strati profondi di popolazione nei quali ancora la nostra parola non ha presa, gruppi di salariati che, per tradizione familiare, per formazione mentale non vogliono partecipare alle nostre lotte, e coi quali la presa di contatto può solo avvenire attraverso la dimostrazione dell'insipienza e della disonestà dei ceti dirigenti. La paura di essere condotti al fallimento può ben spingere non pochi ad avere il coraggio di saltare il fosso, di innestarsi nella corrente della lotta di classe dalla quale finora si sono tenuti appartati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Esposizione Vangelo Torino