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      Insomma, è necessario che certa stampa, che è la voce piú autorevole della classe dirigente, si decida. Sono piú pericolosi i sovversivi o i malandrini? Tra i due malanni quale bisogna preferire? Fino a ieri il «Corriere della Sera» preferiva i malandrini, [una riga censurata] pare preferisca i sovversivi.
      Mutano i saggi...
      (18 febbraio 1916).
     
     
      LA CONFERENZA E LA VERITÀ
     
      La guerra ha fatto nascere un nuovo genere letterario: la conferenza patriottica. I giornali cosí chiamano almeno tutti quei discorsi che prendono come spunto un fatto o un altro interessante la cultura o la storia, l'ovattano ben bene di parole d'occasione e lo servono caldo caldo al pubblico, perché ne tragga persuasione di una tesi e viatico spirituale per questo tremendo periodo che attraversiamo.
      Noi siamo persuasi che i fatti dovevano rimanere tali anche in tempo di guerra, e che la storia e la cultura sono cose troppo da rispettare perché possano essere deformate e piegate dalle contingenti necessità del momento. La verità deve essere rispettata sempre, qualsiasi conseguenza essa possa apportare, e le proprie convinzioni, se sono fede viva, devono trovare in se stesse, nella propria logica, la giustificazione degli atti che si ritiene necessario siano compiuti. Sulla bugia, sulla falsificazione facilona non si costruiscono che castelli di vento, che altre bugie e altre falsificazioni possono far svanire.
      Qui a Torino abbiamo sentito in questi ultimi mesi un numero cospicuo di conferenze e di qualcuna abbiamo fatto giustizia senza pietà e senza rimorso.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Sera Torino