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      Eppure le cronache dicono...!
      Anche a proposito del mazzo di carte le cronache dicono che in ben altri momenti di sconvolgimento, di odio belluino per tutto ciò che era passato, nemico antagonista formidabile, la fantasia creatrice volle lasciare le stigmate dei suoi sentimenti nelle figure delle untuose carte da gioco. E i re, le regine, i fanti, furono sostituiti dalle simboliche figure della Libertà, dell'Eguaglianza, della Fratellanza, e gli assi furono avvolti dei fasci repubblicani e si chiamavano leggi; e si aveva la libertà di fiori, o di trifoglio, l'eguaglianza di picche, la fraternità di quadri, la legge di cuori, ecc.
      Ma se leggete Anatole France, e il suo tentativo di ricostruzione tipica della Rivoluzione francese nel Les dieux ont soif, troverete anche l'assennata risposta che l'incisore Jean Blaise dà al cittadino per eccellenza, a Gamelin. Mio caro, dice pressapoco l'uomo d'affari, il vostro tentativo è nobile, è una grande prova di civismo, e la Convenzione nazionale dovrebbe darvi una particolare attestazione di merito. Ma provate ad offrire le vostre carte ai piú scamiciati sanculotti che in berretto frigio e carmagnola passano le serate a giocare nelle bettole del Palais Royal, e poi v'accorgerete se, come è stato possibile detronizzare i re e le regine di carne ed ossa ed abolire i privilegi dei cavalieri, sia altrettanto facile togliere dalla circolazione gli innumerevoli regnanti che passano fra le mani dei patriotti piú convinti. Del resto — aggiunge — questi fanno giustizia da sé, e furibondi picchiano sul tavolo quando compaiono i tiranni e persino i gros cochons.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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