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      Labirinto di parole vuote di senso, perché vuota di senso è la costruzione del Corradini, impasto di vecchie concezioni positivistiche (nazioni giovani e vecchie, come gli alberi o le bestie) e di barlumi di idee nuove (lotta di classe, antitesi sociali e nazionale, vigor di vita, unica giustificazione morale, ecc.)
      Classe giovane e nazione giovane non possono sussistere insieme entro lo stesso confine geografico. L'una dovrebbe escludere l'altra, perché non può immaginarsi una nazione giovane senza una borghesia giovane, e questa con un proletariato vecchio. Il gioco di parole che risulta solo dall'accostare insieme i termini in questione, è un riflesso del vuoto del cervello che i termini ha creato. E Corradini sa creare molte e sonore parole, ma esse non bastano a colmare il vuoto del suo cervello.
      (26 maggio 1916).
     
     
      LA NOVELLA DI S. ANTONIO
     
      Una storia della novellistica in Italia. Quante cose si imparano da questi pesanti libri d'erudizione, irti di note e tutti spinosi di richiami, di nomi, di rimandi. S'impara, per esempio, come nell'alto Medioevo una piccola vita del Budda tradotta in latino diffuse attraverso gli strati popolari la notizia che un nuovo gran santo era nato, e che il tempo dei miracoli era ritornato. E di questi miracoli di S. Giosafat (cosí fu battezzato il perfetto illuminato dell'India) si citavano esempi e si fissavano i luoghi, ingenuamente, finché la dottrina ecclesiastica, posta in allarme, non intervenne, facendo rientrare nel limbo e Budda e il suo martirologio.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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