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      E la Marsigliese della pace, fusa con la melodia verdiana, risonò nel cuore di tutti coi versi di Lamartine, musicali e solenni come l'onda del Reno a cui si ispirano;
     
      Des frontiéres aux cieux voyons-nous quelque trace?...
      L'égoisme et la haine ont seuls une patrie - la fraternité n'en a pas!
      (20 giugno 1956).
     
     
      LA CONSOLATA E I CATTOLICI
     
      Il socialismo non trae le sue origini da un sistema filosofico che esclude l'idea di Dio o che, perlomeno, non riconosce l'utilità sociale della religione. Per conseguenza fra cattolicismo e socialismo non esiste alcun distacco essenziale e l'atteggiamento antireligioso del partito non è che un'incrostazione della moda positivistica di vent'anni fa, contro la quale gli stessi socialisti piú intelligenti hanno incominciato a reagire.
      Con siffatti ragionamenti qualche cattolico vuol riuscire a dimostrare l'utilità di un'alleanza permanente tra noi e le forze clericali, o almeno di un avvicinamento simpatico. Cumulo di spropositi da una parte, propositi irrealizzabili dall'altra. Non val la pena neppure di ricordare che il socialismo critico poggia graniticamente sull'idealismo germanico del secolo XVIII, che, pur non coincidendo con la moda positivistica, non ha meno perciò ghigliottinato l'idea di Dio; Hegel è sempre la bestia nera dei cattolici, perché non è facilmente confutabile come Enrico Ferri o Cesare Lombroso. Un professore di storia della filosofia è stato respinto dalla nostra università per la molto settaria ragione che, essendo hegeliano, era aborrito da una pattuglia di colleghi clericaleggianti.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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