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      Fossero i cavalli del reggimento, il veterinario diventerebbe subito medico, perché i cavalli costano un occhio del capo e il loro numero è limitato.
      Ma si capisce: queste sono frasi da comizio, buone per sobillare gli incoscienti. Mentre la disciplina, l'ordine, riempiono la bocca ed assicurano la vittoria.
      (4 agosto 1916).
     
      HEU PUDOR!
     
      Bevione scrive di Leonida Bissolati. L'«Idea nazionale» protesta, e con ragione, perché l'apologia del socialismo e delle passate battaglie socialiste fatta sulla «Lettura» è ripugnante o sollazzevole, a seconda se si abbia voglia di piangere sulla bassezza morale e intellettuale degli uomini ai quali è affidata la rappresentanza della nazione, o di ridere sulle contorsioni acrobatiche di chi ha bisogno di assicurarsi un collegio.
      Nessun socialista, scrivendo la passata vita del neo-ministro fino al momento della sua espulsione dal nostro partito, avrebbe potuto forse trovare frasi piú benigne, né valutare piú serenamente i fatti. Tutto è lodato! L'adesione al socialismo dalla corrente mazziniana, la prima opera di propaganda per il risveglio delle plebi agricole, le battaglie parlamentari per la libertà, sono narrate con la massima simpatia. Sembra che Bevione ci sia stato anche lui accanto a Bissolati in quell'epoca; abbia anche lui partecipato a tutte le lotte, abbia sofferto il carcere e non mai combattuto, vilipeso il movimento nostro. Ma oggi Bissolati è ministro e forse domani sarà il Briand d'Italia, e Bevione gli scodinzola intorno, e ne esalta non solo le attuali benemerenze patriottiche, ma anche le altre del tutto opposte.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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