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      Ciò è sufficientemente idiota, ma tutto serve; se il fatterello potesse diventare uno scandalo e questo potesse essere gonfiato, e l'autorità avesse un pretesto per intervenire! I contrabbandieri di ieri, i paladini del ministro Meda, che dice costar poco la frutta in Italia, mentre si trovano limoni siciliani nelle trincee austriache, insinuano che i socialisti facciano il contrabbando. Gli altri giornali lo affermano addirittura, a mano a mano che il processo circeo si compie e si solidifica. Il «Momento» è soddisfatto; ha lanciato la pietruzza: ora aspetta che la valanga si formi. I suoi padroni saranno soddisfatti e l'obolo di S. Pietro crescerà.
      Ma noi ce ne infischiamo. E anche la guerra economica è nelle nostre teorie, e siamo troppo poco cristiani per odiare il «nemico» e seminare l'odio in ogni occasione ed in ogni modo.
      Non ci saremmo neppure curati dei lombrichi di corso Oporto, se non fossero riusciti a farsi riportare, a dar respiro ampio al loro chiocciolio piattoloso. Purtroppo nel regno zoologico inferiore in cui il «Momento» vive, il parere vale quanto l'essere. I preti lo sanno, e ne abusano. Che il dio ribaldo che vive nelle loro coscienze sia loro propizio. Noi ripetiamo la frase di Proudhon.
      (10 ottobre 1916).
     
     
      LA PENTOLA BOLLE
     
      Un insolito fervore di carità, di beneficenza si è impadronito delle castissime anime dei componenti l'associazione monarchica Umberto I. In piazza S. Carlo la solerte istituzione ha aperto un banco di beneficenza per aiutare la famiglia del soldato, e nei retrobottega della sua sede sociale di via Genova ha iniziato da qualche giorno una pesca ancor piú miracolosa, un pozzo di S. Patrizio ancor piú a fondo.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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