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      E fa al «bravo padre di famiglia» questo semplicissimo ragionamento: «Hai notato nella tua bambina qualche cosa che ti preoccupi e che tu possa considerare come una conseguenza di quell'orazione che essa recita tutte le mattine assieme alle sue compagne di scuola? È forse meno ubbidiente e rispettosa verso di te? Commette in casa delle mancanze maggiori di una volta? Perché se questo non avviene io non so vedere il motivo della tua preoccupazione. È vero, tu sei un libero pensatore e vuoi che la tua figliuola cresca libera da ogni pensiero religioso; se le piacerà, se lo procurerà in seguito... Questo tu dici; ma non sei sincero, perché tu sai benissimo che la tua bambina quando sarà diventata una ragazza da marito, e si troverà a combattere in mezzo al mondo non avrà né il modo né il desiderio di pensare ad apprendere quella fede e quella preghiera che tu le hai assolutamente fatto ignorare. E dov'è allora, il tuo rispetto per la sua libertà di pensare? Sei tu che eserciti una violenza sopra di essa, e non la maestra che le fa recitare il Padre nostro». Cosí risponde semplicemente il «Momento». E il «buon padre di famiglia» ci incarica di rispondergli ancor piú semplicemente: «Ci tengo veramente alla qualifica di "buon padre" che il "Momento" adopera con una certa quale ironia, insinuando che io sia un padre fantasma.
      «E infatti mi preoccupo del come la mia bambina vada formandosi un carattere attraverso i contatti con la vita scolastica e attraverso quel poco di insegnamento che io stesso le impartisco.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Padre