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      Ma cosa fanno le autorità?» Le autorità naturalmente intervengono; il prefetto ordina il censimento dei profughi, il questore lancia una grida obbligante alla denuncia degli affitti. Gli albergatori, gli affittacamere brontolano; poi si riuniscono e votano un magnifico ordine del giorno patriottico e continuano a fare il loro mestiere. Con un po' di prudenza e di abilità si arrangia tutto in questo mondo. Può darsi che qualcuno caschi nelle grinfie di un poliziotto: sono gli incerti del mestiere. Si può ricorrere però a due o tre gradi di appello, vi sono trenta o quaranta decreti luogotenenziali, le pene sono miti, vi è la condizionale, la libertà provvisoria; si spera nell'amnistia. I tre anni del decretone si riservano per quegli altri.
      [Cinquanta righe censurate].
      (22 novembre 1917).
     
     
      STORIA D'UN UOMOCHE HA BATTUTO IL NASO CONTRO UN LAMPIONE
     
      Serata di nebbia. È mezzanotte, un'ora nella quale non possono capitare che grandi delitti e strabilianti avventure. L'uomo cammina tutto solo, in mezzo alla via, cautamente. Scoccano lentamente le ore. Ogni ora due passi. Dodici ore ventiquattro passi, un urto. L'uomo si ferma; si palpa la faccia, la sente umidiccia. Asciuga il sangue che scorre dalle narici e riflette. Sente che è scoccata l'ora topica della sua vita: sente di essere a posto con la tradizione che vuole sia la mezzanotte l'ora dei grandi delitti e delle strabilianti avventure. L'uomo continua a forbirsi con tranquillità. La sua avventura va di là da un banale urto del naso, da una banale emorragia.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Cinquanta