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      Io voglio difendere ed esaltare te, misconosciuto pioniere di civiltą, modesto ingrassatore di porci.
      Mentre i tuoi detrattori, figli dell'Olimpo, abbeverati alla fonte di Ippocrene, attivamente lavorano ad arricchire la patria letteratura di sonetti e novelle, diffuse a decine di migliaia di copie nelle colonne dell'«Amore illustrato», mentre gli idealisti tuoi detrattori dall'alto della loro apollinea intellettualitą disprezzano l'interesse economico e affermano che «č facile teoria, degna di un ingrassatore di porci, l'affermare che il solo e vero interesse del proletariato sta nel suo interesse economico», tu, misconosciuta mattonella dell'edifizio sociale, umilii francescanamente il tuo spirito tra setole, cotenne e grugniti, affondi i tuoi rozzi calzari nel fimo acre, palpi con esperta mano le rosee natiche dei porcellini, amorosamente stendi il tuo occhio placido sul branco turbolento, e pensi. Non sei tu un sacerdote dell'ideale, o modesto ingrassatore di porci? Non contribuisci tu, saziando l'ingorda animalitą dell'uomo, a snebbiare il suo cervello, a concedergli tempo ed agio per scrivere sonetti e novelle? Se tu non esistessi, se la civiltą ordinatrice e preveggente non ti avesse assegnato un compito preciso, le costolette, il bianco lardo, il prosciutto appetitoso, gli uomini dovrebbero essi singolarmente andarselo a rintracciare nelle lande o fra le boscaglie; la vita degli uomini sarebbe ancora una lotta feroce per l'esistenza, un diuturno spreco di energie per conquistarsi il vitto e il giaciglio.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Olimpo Ippocrene