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      Quale efficacia non avrebbe per la propaganda il giorno della Rivoluzione russa, il giorno del proletariato inglese, tedesco, francese, americano, ecc., il giorno dei contadini, il giorno delle donne, ecc.?
      Sapere che nello stesso momento tante folle pensano allo stesso argomento, si comunicano riflessioni e giudizi sul medesimo problema, amplia la visione della vita, accresce l'intensità e l'efficacia del pensiero. Il proletariato anticipa i momenti storici attraverso i quali la società borghese deve passare. La sofferenza acuisce la fantasia e provoca la visione drammatica del mondo futuro nelle sue manifestazioni di solidarietà e comunione, degli spiriti e del pensiero, e qualcuna di queste manifestazioni può incominciare a riprodursi già ora, pur nell'ambiente avverso. Sono esse come le palafitte della città nuova che il proletariato getta fin d'ora nella melma viscida della palude presente.
      (30 maggio 1918).
     
     
      LA LIBERTA DI DIVERTIRSI
     
      Lo Stato italiano è lo Stato di un paese allegro. I cittadini italiani ignorano persino che lo Stato esista: infatti non sanno come funziona, non sanno come dovrebbe funzionare in ossequio alle leggi fondamentali del regno, e, dinanzi ad un atto dei poteri, non sanno dire se esso sia giusto o ingiusto, se leda o no lo Statuto, e quindi se leda o no i diritti acquisiti dei cittadini, il minimo di libertà che lo Statuto garantisce. La libertà viene concepita in modo grottesco e puerile: non si arriva a comprenderla come garanzia per tutti, impersonalmente tutelata dalle leggi, che le autorità per le prime debbono essere tenute a rispettare.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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