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      Ma si tratta di un ritorno allo Stato dispotico! Ma si tratta di una usurpazione che il potere esecutivo fa delle competenze del potere legislativo popolare!
      Ritorno, usurpazione? Ma per ritornare bisogna essere avanzati, ma perché ci sia usurpazione ci deve essere stato un esercizio di potere! O popolo sovrano, sei sempre stato minchionato; ma la colpa è tua. Quando mai hai controllato i tuoi rappresentanti? Ti sei sempre interessato piú agli insulti che alla laboriosità parlamentare effettiva. Ora raccogli i frutti della tua indifferenza, del tuo menefreghismo. La commissione dei seicento? Ohibò, una bega tra socialisti intransigenti e socialisti riformisti, e gli intransigenti si sa cosa siano! Serrati è accusato di tradimento... Già, ma la bega coinvolge il tuo potere sovrano, la tutela dei tuoi diritti.
      Si comincia dalle banche, si finisce sul palcoscenico: si comincia con le commissioni, dove si finirà? I marxisti del gruppo parlamentare non sosterranno piú che la politica segue l'economia, vogliamo almeno sperare...
      (19 luglio 1918).
     
     
      DISAGIO
     
      Per Torino e per l'Italia si va comunicando e diffondendo una impressione di disagio. Lo nota la «Gazzetta dei tribunali», e l'osservazione ci pare abbia una grande importanza per la storia nazionale: un paese di trentacinque milioni di abitanti «a disagio» non può essere un paese felice, non può essere un paese contento, non può neppure essere un paese appena appena soddisfatto: è necessario che gli uomini politici rivolgano la loro attenzione a questo stato d'animo morboso e provvedano.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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