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      Come l'Italia potrà dunque vincere la guerra se non il solo prof. Cian parlerà, ma anche Serrati e Barberis?
      Largo alla lessicografia, alla lessicomachia: la scienza italiana che abolirà il disagio chiamandolo volontà indomita, che vincerà i tedeschi, dimostrando come per la logica delle idee, per la tradizione delle parole, per la virtú delle frasi, essi siano condannati alla sconfitta fin da quando il padre eterno emise il suo Fiat creatore.
      (21 luglio 1918).
     
     
      L'IDEA LIBERALE
     
      Nella sede sociale ha avuto luogo l'assemblea generale ordinaria dell'Unione liberale monarchica. Aperta la seduta il presidente senatore Ferrero di Cambiano iniziò la sua relazione rivolgendo un pensiero ed un caldo saluto all'esercito: il pensiero è stato indubbiamente liberale ed il saluto oltre che caldo (31 gradi all'ombra) [...(5)].
      Il presidente, senatore marchese di Cambiano, continuò nella sua relazione: ricordò l'azione liberalmente fervida e monarchicamente operosa data a favore delle figlie dei soldati (l'anno venturo l'azione sarà data a favore dei figli: un sesso per anno); citò in particolar modo la Colonia Umberto I ed il Comitato di assistenza, consulenza ed informazioni costituito allo scopo di render servizi alle famiglie dei soldati. Il presidente non volle citare alcuna cifra per non fare arrossire la modestia dei soci; le cifre non hanno niente in comune con l'idea, e specialmente con l'idea liberale.
      Il presidente ricordò i nomi dei soci caduti in guerra: due operai, un generale, un conte, un assessore e un impiegato: sei.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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