Pagina (658/742)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sfoglio con tristezza e scoramento il voluminoso manoscritto che tante notti insonni mi è costato, che tanto bagliore di intelligenza e tanta concreta volontà pratica ha trasportato dall'attivo al passivo del mio bilancio spirituale; ahimè, è tutto da rifare, come dice il ministro intraprendente, nella Presidentessa, all'infelice burocrate sottoposto alla sua autorità. È tutto da rifare il progetto che mi avrebbe procurato tanto plauso e tanta commossa ammirazione dai lucidi cervelli della mia patria. Esso era fondato graniticamente sulle esperienze di Succi; la base sperimentale e positiva è mancata, il granito si è spappolato come una ricotta.
      Il problema della guerra fino in fondo mi assillava. Come la mia patria avrebbe potuto emulare la Germania e la brillante sua seconda nell'organizzare condizioni alimentari che le permettessero una indefinita capacità guerriera? Il razionamento tesserato era un espediente empirico, degno solo, in tutto, dell'angusta mentalità barbarica dei popoli germanici; bisognava che noi latini sprigionassimo dalla nativa genialità della prodigiosa stirpe nostra una scintilla divina di originalità, creassimo un'organizzazione di resistenza quale mai il sole illuminò sulla rugosa e cincischiata corteccia terrestre.
      Un primo progetto balenò al mio spirito infuocato: eliminare dalla concorrenza vitale tutti i vecchi, tutti gli uomini superiori ai sessant'anni. Perciò sarebbe stato opportuno promuovere nuovi comitati di guerra fra i cittadini non legati da vincoli di affetto con alcuna futura vittima, e propagandare, propagandare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Presidentessa Succi Germania