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      La società italiana che si sta formando e vigorosamente affermando è di pretta marca piroliniana (cultura ), manoneresca (tradizione storica).
      L'on. Zibordi, che legge con molto profitto il «Corriere della Sera» [una riga e mezzo censurata] ha battezzato soviettista la tendenza trionfante. La qualifica è anch'essa... un episodio. Ormai è acquisito alla cultura che la storia non esiste come obiettività; se la storia è obiettiva si chiama cronaca, ed è noto come gli italiani ripugnino dalla cronaca che significa esattezza, precisione, documento accertato e controllato. Gli italiani sono storici, storici nel significato superbo della parola; giudicano i fatti, non li descrivono. E naturalmente li giudicano «secondo coscienza»; la coscienza si è formata nella tradizione della Manonera, e perciò la Rivoluzione russa e lo Stato dei Soviet sono visti come Manonera; la Manonera nazionale è poi, per reciprocanza, vista come Soviet.
      Tutti i concetti, che la tradizione politica aveva costruito, sono stati adattati ai tempi. Democrazia, rivoluzione, popolo, proletariato, socialismo sono stati facilmente «corretti»; è bastato qualificarli veri ossia ben intesi (cultura piroliniana). La tattica è un rinverdimento della tradizione; Manonera diventa autocoscienza attraverso Petrosino e la letteratura individualista assimilata a questo puro eroe.
      Per superare i «falsi» socialisti del partito ufficiale anche l'aggettivo massimalista verrà corretto, e anche per esso si avrà un riscontro nella storia.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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