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      Lo scrittore della «Stampa» è uno specialista del metodo storico, è un maestro delle discipline storiche e filosofiche; ha studiato con amore Francesco De Sanctis, e il capitolo dedicato dal De Sanctis al padre Bresciani; ha studiato le opere di Benedetto Croce e ha spesso consigliato ai suoi discepoli la meditazione dei saggi crociani sulla storia e sulla storiografia. Oggi i discepoli devono richiamare il maestro: «Maestro, mediti il saggio crociano su: Storia, cronache e false cronache».
      (10 marzo 1920).
     
     
      DOVE SI LEGGE COME QUALMENTE IN RUSSIAANCHE I CAVALLI PARTECIPINO DEL FASCINO SLAVO
     
      Il «primo» giornalista italiano ha messo la pianta dei piedi nel territorio dello Stato operaio russo; il «primo» giornalista italiano da Reval è passato a Pietrogrado, da Pietrogrado è passato a Mosca, si è convinto per istrada che gli operai russi non hanno ancora tracce visibili di coda, ha mangiato il risotto all'italiana, e ha spedito la sua prima corrispondenza alla «Stampa». Nel ricevere questa prima corrispondenza dalla città dei commissari del popolo, gli statisti della «Stampa», che attendono il momento storico da cogliere al volo per dare al popolo italiano uno Stato restaurato e un potere ricco di autorità, gli statisti della «Stampa» devono essersi precipitati sul documento per essere i primi a conoscere il «segreto» del mistero russo.
      Cosa avviene in Russia? E specialmente: perché avviene ciò che avviene in Russia? Il «primo» giornalista italiano ha realmente scoperto il mistero: anticipiamo nell'«Avanti!


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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