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      L'unità nazionale9
     
      La borghesia italiana è nata e si è sviluppata affermando e realizzando il principio dell'unità nazionale. Poiché l'unità nazionale ha rappresentato nella storia italiana, come nella storia degli altri paesi, la forma di una organizzazione tecnicamente piú perfetta dell'apparato mercantile di produzione e di scambio, la borghesia italiana è stata lo strumento storico di un progresso generale della società umana.
      Oggi, per gli intimi, insanabili conflitti creati dalla guerra nella sua compagine, la borghesia tende a disgregare la nazione, a sabotare e a distruggere l'apparato economico cosí pazientemente costruito.
      Gabriele D'Annunzio, servo smesso della massoneria anglo-francese, si ribella ai suoi vecchi burattinai, racimola una compagnia di ventura, occupa Fiume, se ne dichiara «padrone assoluto» e costituisce un governo provvisorio. Il gesto di D'Annunzio aveva inizialmente un mero valore letterario: D'Annunzio preparava e viveva gli argomenti di un futuro poema epico, di un futuro romanzo di psicologia sessuale e di una futura collezione di «Bollettini di guerra» del comandante Gabriele D'Annunzio.
      Niente di straordinario e di mostruoso nell'avventura letteraria di Gabriele D'Annunzio: è possibile che in una classe, sana politicamente e spiritualmente perché coesa e organizzata economicamente, esistano dei singoli, pazzi politicamente perché dissestati, perché non inscritti in una realtà economica concreta.
      Ma il colonnello D'Annunzio trova dei seguaci, ottiene che una parte della classe borghese assuma una forma imperniando la sua attività nel gesto di Fiume.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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