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      Il proletariato non vuole, come i piccoli borghesi interroriti, distruggere questo apparecchio perfezionato dell'economia, vuole espropriarlo e socializzarlo, vuole svilupparlo ancor di piú e farne lo strumento della sua totale emancipazione, vuole con esso, emancipando sé, liberare anche tutte le altre classi oppresse, anche la piccola borghesia che oggi è diventata epilettica e aspira solo ad accumulare altre rovine sulle rovine, a determinare nuovo marasma nel marasma già esistente.
      Previsioni14
     
      Poiché non esiste nel nostro paese nessuna forza organizzata diffusamente, armata di una volontà chiara e diritta, che persegua (e mostri di poter perseguire) un piano di azione politica che aderisca al processo storico e sia pertanto una interpretazione della storia reale e immediata, e non un piano prestabilito a freddo e astrattamente — poiché una forza di tal genere non esiste ancora (secondo noi essa può essere e sarà soltanto il Partito comunista italiano), non resta, a chi voglia, nell'attuale situazione, compiere opera utile di rischiaramento e di educazione politica, altro che tentare di fare delle previsioni, considerando le forze in giuoco come elementari, come spinte da istinti oscuri e opachi, come semoventesi non in vista di un fine consapevole ma per un fenomeno di tropismo determinato dalle passioni e dai bisogni elementari: la fame, il freddo, la paura cieca e folle dell’Incomprensibile. Specialmente quest'ultimo motivo (la paura, il folle terrore della creatura nudo bruco che si sente travolta in una tempesta di cui non conosce le leggi, la direzione esatta, la durata approssimativa) pare predomini oggi nella società italiana e possa dare una spiegazione alquanto soddisfacente degli avvenimenti in corso.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Partito Incomprensibile