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      Perciò i polemisti della borghesia non comprendono l'on. Giolitti, non comprendono dove voglia giungere e non sono tranquilli e scrivono senza convinzione.
      Ci convinciamo di avere avuto ragione quando, all'avvento dell'on. Giolitti al potere, abbiamo scritto: l'on. Giolitti non ha nessun programma e non si basa su nessuna consistente e reale classe della società italiana. Egli è l'esponente delle classi medie interrorite e disperate per il fatto che non comprendono piú il meccanismo di sviluppo della storia. L'on. Giolitti è un vecchio che durante la guerra ha avuto paura; egli, dopo decine e decine di anni di potere incontrastato, ha sofferto nel maggio 1915 le peggiori offese e le maggiori umiliazioni che un vecchio abituato al potere possa soffrire. È un vecchio senza avvenire, senza previsioni per il futuro; è stato oltraggiato sanguinosamente, ha avuto paura di finire sul patibolo (se nel 1917 Cadorna avesse attuato la sua dittatura, l'on. Giolitti avrebbe ricevuto i peggiori colpi della reazione militarista e bonapartista), ha un solo desiderio, vendicarsi crudelmente, essere il becchino di una classe che deve intimamente disprezzare. L'on. Giolitti, dopo l'armistizio, era il vero rappresentante delle classi medie, che anch'esse avevano avuto paura, che anch'esse perché non ancorate a modi di esistenza ferreamente stabiliti dal salario degli operai o dal profitto dei capitalisti non hanno un indirizzo, non possono far previsioni nel futuro, che anch'esse vogliono sfogare una inesausta sete di vendetta.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Cadorna