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      A Treviso un giornale popolare viene distrutto; le stesse sedi delle organizzazioni popolari vengono prese d'assalto e devastate.
      Ma i popolari, che pur hanno parecchi ministri nel presunto gabinetto, e per colmo il ministro della giustizia, non hanno potuto osare neppure di prendere i soliti provvedimenti che si adottano per i delitti piú comuni. I popolari dunque possono solo fino a un certo punto sostenere gli interessi dei contadini. Essi lo possono solo temporaneamente, fino a quando cioè non urtano contro gli interessi degli agrari. Tale è appunto il caso delle disdette.
      Il ministro Micheli ha accordato la proroga. Questa proroga è anche appoggiata dai socialisti. L'atteggiamento degli agrari può spingere i due partiti — popolare e socialista — a scegliere una piú netta posizione nell'ambito della collaborazione parlamentare; ma non per questo gli agrari cessano di avere una forza preponderante nel determinare l'indirizzo della politica interna. Gli agrari hanno mezzi diretti a propria disposizione per organizzare la loro difesa contro la classe lavoratrice. La dimostrazione di questo essi l'hanno con l'organizzazione del fascismo nelle campagne. Essi possono quindi, quando vogliono, imporre ancora la loro volontà ai contadini, opponendosi anche alle decisioni del governo. Socialisti e popolari a scopo elettorale fan vedere di avere molto a cuore il bene dei contadini, ma essi non sanno che non possono indicare alcuna via concreta per impedire ai proprietari d'attuare i loro piani.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Treviso Micheli