Pagina (110/418)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La piccola borghesia che aveva simpatizzato col socialismo, simpatizzò col fascismo; i contadini, senza appoggio ormai nel partito socialista, ebbero piuttosto simpatie per il partito popolare. Ma non fu senza conseguenze questa confusione degli antichi effettivi del partito socialista coi fascisti da una parte, coi popolari dall'altra.
      Il partito popolare si avvicinò al partito socialista: nelle elezioni parlamentari le liste aperte popolari, in tutte le circoscrizioni, accolsero a centinaia e migliaia i nomi dei candidati socialisti; nelle elezioni municipali verificatesi in alcuni comuni rurali, dalle elezioni politiche ad oggi, spesso i socialisti non presentarono lista di minoranza e consigliarono i loro aderenti a riversare i voti sulla lista popolare; a Bergamo il fenomeno ebbe una manifestazione clamorosa: gli estremisti popolari si staccarono dall'organizzazione bianca e si fusero coi socialisti, fondando una Camera del lavoro e un settimanale diretto e scritto da socialisti e popolari insieme. Obiettivamente, questo processo di riavvicinamento popolare-socialista rappresenta un progresso. La classe contadina si unifica, acquista la coscienza e la nozione della sua solidarietà diffusa, spezzando l'involucro religioso nel campo popolare, spezzando l'involucro della cultura anticlericale piccolo-borghese nel campo socialista. Per questa tendenza dei suoi effettivi rurali il partito socialista si stacca sempre piú dal proletariato industriale, e quindi pare venga a spezzarsi quel forte legame unitario che il partito socialista pareva aver creato tra città e campagna; siccome però questo legame non esisteva in realtà, nessun danno effettivo emerge dalla nuova situazione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Bergamo Camera