Pagina (219/418)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Verso le opposizioni si era orientata all'inizio anche l'opinione della grande maggioranza del proletariato. Era dovere di noi comunisti cercare di impedire che un tale stato di cose si consolidasse permanentemente. Perciò il nostro gruppo parlamentare entrò a far parte del Comitato delle opposizioni accettando e mettendo in rilievo il carattere precipuo che la crisi politica assumeva di esistenza di due poteri, di due parlamenti. Se avessero voluto compiere il loro dovere, cosí come era indicato dalle masse in movimento, le opposizioni avrebbero dovuto dare una forma politica definita allo stato di cose obbiettivamente esistente, ma esse si rifiutarono. Sarebbe stato necessario lanciare un appello al proletariato, che solo è in grado di sostanziare un regime democratico, sarebbe stato necessario approfondire il movimento spontaneo di scioperi che andava delineandosi. Le opposizioni ebbero paura di essere travolte da una possibile insurrezione operaia: non vollero perciò uscire dal terreno puramente parlamentare nelle questioni politiche e dal terreno del processo per l'assassinio dell'on. Matteotti nella campagna per tenere desta l'agitazione nel paese. I comunisti, che non potevano accettare la forma di blocco di partiti data al Comitato delle opposizioni, furono messi alla porta.
      La nostra partecipazione in un primo tempo al comitato e la nostra uscita in un secondo tempo hanno avuto come conseguenza:
      1) ci hanno permesso di superare la fase piú acuta della crisi senza perdere il contatto con le grandi masse lavoratrici; rimanendo isolato, il nostro partito sarebbe stato travolto dall'ondata democratica; 2) abbiamo spezzato il monopolio dell'opinione pubblica che le opposizioni minacciavano di instaurare: una parte sempre maggiore della classe lavoratrice va convincendosi che il blocco delle opposizioni rappresenta un semifascismo che vuole riformare, addolcendola, la dittatura fascista, senza far perdere al sistema capitalistico nessuno dei benefici che il terrore e l'illegalismo gli hanno assicurato negli ultimi anni con l'abbassamento del livello di vita del popolo italiano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Comitato Comitato