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      Il nostro compito generale è dunque chiaro: organizzare gli operai del Nord e i contadini meridionali e saldare la loro alleanza rivoluzionaria.
      La linea generale della nostra politica in questa ultima fase è stata confermata. Avremo ancora dei tentativi da parte dei vecchi ceti dirigenti che non si rassegneranno tanto facilmente ad aver perduto il potere, e dovremo prepararci alle ripercussioni conseguenti. Ci troveremo indubbiamente di fronte a delle lotte molto gravi e violente, che richiederanno una salda organizzazione del partito, attorno al quale si stringono sempre piú le masse. E dovremo risolvere nel modo piú completo il problema del collegamento con queste masse. Dovremo salvaguardare il partito da ogni indebolimento derivato da lotte di frazione.
      Impostare sempre con esattezza le direttive del partito e riuscire a spiegare il gioco delle varie forze, anziché limitarci alla ripetizione delle solite formule sulla lotta di classe senza una rispondenza di contenuto con la realtà quotidiana e complessa. Il fatto Zaniboni, ad esempio, ci spiega l'atteggiamento di molti partiti: l'atteggiamento dell'Avanti nella questione dei prestiti americani e l'avvicinamento avvenuto fra i repubblicani ed i massimalisti. Esistevano in questi partiti delle illusioni di successo nei loro strani progetti e metodi di lotta. E l'Avanti si presentava, su determinate questioni, con un programma di governo, affrontava certi problemi dal punto di vista di chi se ne pone la soluzione pratica e immediata.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Nord Zaniboni